Antropologia Culturale.
Cultura s. f., dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus.
Recuperando l’antica radice che unisce paideia e humanitas,
l’interculturalità suppone un’interazione con cui le identità entrano in dialogo.
Non sincretismo o “politeismo dei valori”, che incrina i canoni identitari e gli stessi codici etici personali;
non il potenziamento dei fondamentalismi, dei nazionalismi, dei sovranismi, dei populismi, dei localismi.
Cultura per l’approfondimento dei significati e la ricerca del Senso.
Cultura per la rigenerazione dell’Umanesimo.
“Mai come oggi ci sono state tante conoscenze sull’ uomo e mai come oggi si è saputo così poco su cosa sia l’essere umano” (Heidegger)
L’umanesimo ha bisogno di riconoscere la complessità umana.
L’umano è individuo, parte della specie umana e parte di una società allo stesso tempo.
Tenuto a una morale di diritti e doveri verso la società.
E la società è tenuta a rispettare i diritti e le libertà individuali.
Siamo interdipendenti e in comunità di destino, abbiamo un dovere rispetto all’umanità.
Solo ristabilendo la complessità cosmologica, si può ritornare all’umanesimo.
Da un universalismo potenziale, all’interdipendenza concreta fra tutti gli umani, divenuta comunità di destino.
Interculturalità non è sincretismo
Volare alto senza bruciare le Ali